Ci sono grotte piene di conchiglie e ciascuna sussurra qualcosa di incantevole e orrido, come un presagio o una rivelazione nell’alcova amorosa che copre e scopre prodigi e nefandezze umane. Verlaine in Feste da galanti.
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“A una donna”
Tormentato e tormentoso Verlaine, tremante di terrore all’idea dell’abbandono e sedotto da una lussuria primordiale che lo conduce ad apici di violenza, di creatività e di passione. Come sono le rondini in un torrido pomeriggio settembrino?
Roma poesia eterna
Ecco un mio articolo sui poeti di Roma del secondo Novecento. Ho intervistato la scrittrice e poetessa Dacia Maraini che mi ha catapultata in una realtà passata ma sempre attuale, attraverso “l’anima liquida” della nostra città. Articolo disponibile sul numero di gennaio e febbraio di Leggere Tutti.
“Nell’atrio, in attesa”
Avete presente quando una poesia riesce a bloccarvi il fiato in gola, rendendo quella complessità, insita tra le parole e il bianco degli spazi, la necessaria ermeneutica della mente che tratta la carne e della carne che lavora il pensiero? È appena accaduto ciò, all’altezza dello sterno in subbuglio che si era accostato a unaContinua a leggere ““Nell’atrio, in attesa””
Il mito del gatto per Dario Bellezza
Il mito del gatto è un tema ricorrente in ogni forma d’arte. Per Dario Bellezza, i suoi amici solitari, nella loro innocenza animalesca rappresentano il tramite lirico tra il poeta e il suo travagliato io, dilaniato tra l’afflato alla provocazione e la depressione del decadimento sociale. Un gatto, si sa, vive una nobiltà intrinseca eContinua a leggere “Il mito del gatto per Dario Bellezza”
Dario Bellezza, Roma e gatti
Dario Bellezza, nella sua Roma degli anni Sessanta, in un viscerale e asfittico relazionarsi alla società che non corrisponde i suoi intenti di protesta, ritrova nel gatto la fulgida armonia-seppur sempre nostalgica e sofferta- tra il suo io esperenziale, prima che lirico, e la parola poetica che si fa rappresentazione scabra di un erotismo cheContinua a leggere “Dario Bellezza, Roma e gatti”
Dario Bellezza e i gatti
Dario Bellezza torna a posta alla Stazione per offrirti il “cibo che ti tiene in vita,te e il tuo piccolo figlio adottivo”. “La famiglia si è accresciuta” e Dario si sente dilaniato ma non più solitario. Il poeta parla di una gatta o di se stesso?
“Carne e cielo”
Con Pier Paolo Pasolini è tutta una frenesia di amore e repulsione, oscenità sacrale ed empia pudicizia. Questa poesia fa parte della raccolta L’usignolo della Chiesa cattolica, in cui il poeta affronta la disgregazione della purezza in funzione dell’eros dell’età adulta, a cui non può-non vuole sottrarsi ma che vive contraddittoriamente come una catarsi inversa,Continua a leggere ““Carne e cielo””
“Deserto”
Uno stralcio di Deserto di Pasolini, in cui il poeta si dilania tra l’essere e il dover essere, tra l’io e la notte, tra l’oscenità della finzione e la sincerità del nudo. Si resta soli se non ci sono parole da indossare.
“Lingua”
Lingua è una graffiante poesia di Pasolini, di cui riporto l’ultima strofa. Il poeta accetta la sua carne nella carnalità che è ontologia ideologica e pensiero oggettivante. Isterismo è vestigia, ardore, opposizione, ricerca. Se mi rifiuti per come sono, non muto. Dagli urti nasce l’educazione alle carezze.