
Cosa facciamo di tutta questa poesia? E della traduzione, cosa facciamo della nostra lingua che traduce traduce traduce e si sente così personale. Cosa facciamo delle grandi leggi e delle piccole? E dei prologhi, delle costituzioni, delle istituzioni, delle meraviglie deliberate e della ferocia degli sguardi indagatori? Cosa facciamo del dover essere donne e uomini e cittadini e poeti e assassini e vivi? Adrienne Rich, 4/8/68 e 8/8/68-1. Poesia Crocetti Editore.