L’insostenibile fragilità del critico poetico
Archivi della categoria: articoli
La mia intervista ad Anna Maria Farabbi sulla raccolta “Abse” per Atelier Poesia
Anna Maria Farabbi, intervista su ‘Abse’, a cura di Gisella Blanco
La mia recensione a “Spatriati” di Mario Desiati
Gli “Spatriati” di Mario Desiati
“Documento”
Amelia Rosselli nella raccolta Documento si districa tra il burocratismo psicologico e l’afflato barbarico dell’istinto, confessando di come l’innocenza ceda alla lusinga di una violenza per la via attraente e illusiva del piacere. Garzanti Libri.
“Io, Felicia”
Ecco la mia nota, per Le città delle donne.it, sulla monografia dedicata a Felicia Bartolotta Impastato, la madre di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nella Sicilia della fine degli anni Settanta.L’opera, edita da Navarra Editore, firmata e curata da Mari Albanese e Angelo Sicilia, contiene una nota di Luisa Impastato, nipote di Felicia e unaContinua a leggere ““Io, Felicia””
“La donna di picche”
Essere donna è (anche) la scelta di dire, di scrivere, di essere le stesse cose degli uomini, con tutto lo scalpore conseguente al fatto di non essere uomini.Se il linguaggio è la carne dell’individuazione, una donna potrà parlare del suo rapporto con se stessa, con la sua sessualità e con Dio, attraverso il suo corpo,Continua a leggere ““La donna di picche””
“Aequator lentis”
Valerio Magrelli disvela l’arcano della carne, il nitore dell’ombra sulla pelle rarefatta nel desiderio che scompone, ricompone e moltiplica la presenza viscerale. Il pensiero soffre e si dilata nel corpo come principio del sé. “Poesie (1980-1992) e altre poesie”, Einaudi editore.
La mia intervista a Vittorino per Le città delle donne
Vittorino Curci: ”La verità è essenzialmente poetica”. Intervista
La mia recensione a “Poesie” di Vittorino Curci
Gisella Blanco su “Poesie (2020-1997)” di Vittorino Curci
“Topazio affumicato”
Lucio Piccolo, nella sua raccolta “Il gioco a nascondere”, riconduce la memoria al paesaggio e il paesaggio all’immaginario di uno scenario panormita in cui metrica e prosasticità si mischiano nell’ondulazione fonetica, linguistica e logica, proprio come accade tra i vicoli del centro storico di Palermo.