Stanze di quartine a rime incrociate (almeno in questa parte del testo in cui sono presenti anche stanze di sei versi) formano la poesia “Le comunioni“ che Arthur Rimbaud scrisse nel luglio 1871, dopo aver presenziato alla comunione della sorella Isabelle.
Il rito fideistico viene interpretato come ingiuria alla purezza intrinseca della vita. Si tratta di un componimento altamente anticlericale in cui il misticismo religioso appare antinomico alla ingenua libertà umana.
Si sprona a una riflessione sull’educazione delle giovani donne, nei tempi del grande poeta e, forse, mutatis mutandis, anche dei nostri.
“Opera in versi” di Arthur Rimbaud, a cura di Adriano Marchetti, Pazzini Stampatore Editore.

