Oggi inauguro la mia nuova collaborazione con Poesia del nostro tempo – per cui ringrazio la cara Silvia Rosa e tutta la redazione – con una sentita e commossa (proprio nel senso di “muoversi con”) nota alla silloge “Ex madre” di Francesca Del Moro (con contenuti critici di Rosaria Rosi Lo Russo e Luigi Carotenuto), pubblicata da Arcipelago itaca Edizioni.
Ex madre: già il titolo preannuncia il moto etico dei versi. Si parte – si inizia a vivere dalla madre, dall’interno del corpo etico e semantico che partorisce un altro individuo, dalla filiazione come radice viscerale che si estroflette e poi, in alcuni strazianti casi della vita, torna a introiettarsi nello stesso grembo materno. A partire da cosa, a partire da chi si vive e si muore?
Dilaceranti i versi…mi hanno colpito anche se, in quanto uomo, non potrei capire fino in fondo un dolore di portata quasi cosmica. Mi è piaciuta la citazione dannunziana della favola bella…
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Grazie caro. Una silloge molto approfondita, in cui non c’è stata paura di rivelarsi in un dolore così assoluto.
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