Il pugnale della lingua nel plurale che tende alla sconoscenza – la posa del poeta che brandisce la violenza del vuoto – le cose lontane nel distacco del sé dalla bramosia del tempo – lo schianto ungarettiano che ricompone il lutto dello smarrimento – l’eleganza del segno netto sulla superficie inclinabile del suono.
Chi sono i poeti che “non sono mai nessuno”?
“Le campane”, Silvia Bre, Einaudi editore 2022.
Bello il vocobolo “sconoscenza”…ha un che di neologismo dantesco.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ogni tanto li oso 😃
"Mi piace""Mi piace"