Giovanni Raboni, nella prefazione a “Sole di notte” Tea Edizioni, ci avverte: Jacques Prévert non si piange addosso, non fa della fascinazione per la giovinezza un pietismo lirico opprimente. Non banalizza, non si disarma e non preclude vitalismo alle crepe del tempo, della storia, della vita. “Con tenerezza sconforto e amicizia” il poeta guarda all’oggi, il muratore al suo muro e noi a cosa scegliamo di essere “con ardente lucidità”.

