Su Il Foglio di oggi, vi parlo dell’ultima raccolta di Paolo Fabrizio Iacuzzi, “Peste e guerra – La poesia non salverà la vita” (Interno Poesia).
L’opera si compone di una selezione di poesie dell’autore che copre un arco di quarant’anni di scrittura, e di un lungo dialogo con Michele Bordoni, iniziato a partire da un’idea di Giuliano Ladolfi per Atelier.
Tra dicotomie esistenziali e sociali irrisolvibili, e preziose affinità letterarie con i grandi maestri del Novecento e con alcuni dei nostri migliori poeti contemporanei come Alberto Bertoni, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Andrea Temporelli e Giancarlo Sissa, la poesia di Iacuzzi affronta le insidie del tempo e della storia come una tormentata e tenace ma instancabile salita in bicicletta.
Buona lettura.
