Quando Carol Anne Duffy riscrive le storie delle donne, non lo fa parlando al loro posto o dando spazio a una finzione inverosimile della realtà: Carol si fa in mille pezzi e ciascun pezzo, staccatosi dal tutto, dal sé, dalla storia e dai condizionamenti sociali, è capace di dire quella verità che non aveva mai detto. Come Penelope che si stanca di attendere e che, nel crollo della sua attesa, diventa indipendente, attenta, soddisfatta fino a poter infilare il centro della cruna del suo ago da sola. La moglie del mondo, Le Lettere Edizioni.

