Andrea Zanzotto in Vocativo, “Altrui e mia”, attraverso un contorto e fibrillante flusso psichico torna alla sua origine in una madre bambina. È luglio, le cicale inquietano il primo mattino d’estate, nasce infante una madre ed è già tormento torrido, sete di latte, latte di sete per il figlio che verrà tra le fiamme di una stessa culla che frinisce pathos tra le coperte. Poesia Mondadori
Luglio, che sciagurato mese per nascere.

