
Cosa può accadere di più a un uomo che essere solo? Gli spetta forse una sola morte, a fronte delle molte semi-morti mortali che toccano a chi di fama vuol vivere (e morire)? E se la fama fosse un bavaglio, un sonnifero dell’empatia, una sentenza autoimposta di rarefazione del sé? Ne vale la pena? Salvatore Toma ci chiede ma è solo una domanda retorica, s’intende. Einaudi editore