Il trilinguismo per Amelia Rosselli è incarnazione una e trina in cui far risorgere i morti (la madre, il padre assassinato) e umanizzare nel “lapsus” (Amelia definiva così la sua poesia) la gestazione di se stessa, divina abbastanza per scrivere un Diario in tre lingue che sonda il tempo, i letterati della storia e la religione attraverso l’incredula lente d’ingrandimento di un inconscio instabile quanto ferocemente creativo. L’Estetica del Bidone non può che scriverai in molte lingue. Garzanti Libri.
